Filati e FibreFilati Sostenibili - Mulesing Free

Nello scorso articolo abbiamo affrontato il tema delle certificazioni relative al mondo della lana, a questo proposito non si può non parlare di uno dei temi più discussi nel campo dei filati in lana, specialmente di quella merino negli ultimi anni: il mulesing free.

Sul web molti sono gli articoli che trattano questo argomento e in fondo a questo articolo ne citeremo alcuni, questo non sarà particolarmente approfondito, affronteremo questo argomento per dare degli input di riflessione per il consumatore che deve essere sensibilizzato in merito all’argomento. Andiamo al nocciolo della questione.

Pecore Mulesing Free

Abbiamo visto che le certificazioni per i filati in lana considerano il benessere degli animali, perciò non possiamo non parlare di mulesing. Oggi infatti, sempre di più nel campo dei filati in lana ancora prima di certificazioni come RWS e GOTS si ricerca la dicitura mulesing free. La pratica del mulesing nasce in Australia nel 1929, per prevenire le infezioni da miasi. Consiste nell’asportazione alle pecore di parte dei tessuti posteriori, spesso anche della coda. I nuovi tessuti che vanno così formandosi sono più lisci e non presentano pieghe in cui si possano insediare i parassiti e causare infezioni.

Mutilazione Mulesing
Crediti fotografia: RTE.DE

Questa pratica crudele è legale in Australia, tra i principali paesi di allevamento delle pecore merinos, e oltretutto non garantisce la sopravvivenza ad ogni costo dell’animale, ma soltanto la maggiore produzione di lana. Se l’animale sopravvive infatti vivrà per produrre lana per il resto della vita senza essere colpito da infezioni. Ma la pecora rischia di non sopravvivere per le grandi perdite di sangue e lo shock causato da questa mutilazione, praticata inoltre senza alcun tipo di anestesia.

Mulesing problemi degli agnelli

In Nuova Zelanda è stata proibita negli ultimi anni e in Sud Africa e Sud America è poco diffusa e condannata dalla maggior parte degli allevatori.

Diverse sono le alternative al mulesing come ad esempio l’adozione di tosature e disinfestazioni localizzate o l’impiego di appositi morsetti in plastica che riducono, in maniera non cruenta, la formazione delle pieghe perianali.

Ci sono poi gruppi di allevatori che si stanno adoperando per selezionare varietà di pecore merino prive delle pieghe cutanee che favoriscono l’infestazione da larve.

Pecora mulesing free
CREDITI: AWI – Australian Wool Innovation Limited

E’ quindi importante sensibilizzare i brand e i consumatori finali allo scopo di ridurre sempre più l’utilizzo di questa pratica. Molte sono nel campo dei filati da maglieria le filature che hanno inserito negli ultimi anni, nelle proprie collezioni, filati di lana mulesing free.

Un modo per evitare le lane non certificate mulesing free è quello di usare lane riciclate. Oltre a essere buono per l’ambiente fa sicuramente escludere che la lana usata nei capi possa provenire da allevamenti in cui la pratica del mulesing sia utilizzata dato che per produrre lana riciclata si utilizzano cascami di lavorazioni e vecchi capi d’abbigliamento in lana. Entrambi materiali di partenza quindi che non necessitano una nuova tosatura delle pecore.

Link al sito AWI – Australian Wool Innovation Limited pagina sulla prevenzione infezioni da miasi: https://www.wool.com/sheep/welfare/breech-flystrike/

Link articolo sul mulesing dal sito di Rifò: https://rifo-lab.com/blogs/blog-di-rifo/alternative-mulesing

Link articolo sul mulesing di Filotimo: https://filotimo.it/lana-mulesing-free/materiali/